Tanti piccoli fuochi – Celeste NG

Per una volta, mi sono lasciata trascinare dall’hype, dal momento, da booktube. L’ho fatto perché ne ha parlato una delle mie booktuber preferite in assoluto, di cui condivido opinioni anche su questioni molto più personali dei libri preferiti, Cindy di readwithcindy, in questa recensione… Ho letto Tanti piccoli fuochi di Celeste NG [link affiliato].

Tanti piccoli fuochi - Celeste Ng (copertina)

Che faccio, ve lo dico subito? Ma sì. Non è un genere che mi faccia impazzire, non so neanche come definirlo (contemporary?), trovo che sia facile scivolare nel banale, nel retorico, nel noioso. Ebbene: l’ho adorato.

Siamo alla fine degli anni ’90 a Shaker Heights, Ohio, cittadina “modello” in tutto. Ogni cosa è ordinata, sistemata, controllata, razionalizzata, tutto è bello e la forma borghese prende un sacco di spazio sulla sostanza.
In un posto simile arrivano Mia e Pearl, mamma e figlia. Mia vive d’arte, ha dormito più in auto che in abitazioni, possiede pochi vestiti e la macchina fotografica e non sente di appartenere a nessun luogo. Pearl vorrebbe fermarsi, tirare un po’ il fiato, farsi degli amici, e la madre le ha detto che questa è la volta buona, stavolta ci si ferma per restare. Eppure, il libro si apre con Mia e Pearl che partono, ancora una volta. E c’è un’altra cosa: la casa dei loro padroni di casa, i Richardson, è a fuoco – un incendio divampato da tanti piccoli fuochi, appunto, di cui la signora Richardson dà la colpa alla figlia minore, Izzy.

Il romanzo parte da qui, dalla fine, e noi assistiamo al lungo, lento dispiegarsi delle ragioni per cui si è arrivati a questo, partendo da molto più lontano del previsto, scoprendo molte più cose di quante sembrassero collegarsi a questa conclusione.

Lento, ecco: ho scelto il termine non a caso. Chi mi ha seguito negli anni dovrebbe ormai sapere che a me piacciono i libri che mi trascinano dove vogliono loro, lenti ma inesorabili. Non aspettatevi grande azione, una trama travolgente, eventi esplosivi: andiamo a scavare nelle vite degli altri, con calma, silenzio e anche rispetto.

Tutti i punti di forza di Tanti piccoli fuochi, secondo me, sono collegati proprio a questo: i personaggi infatti sono analizzati, pieni, sono vivi. Arriviamo alla fine del libro con la sensazione che nessuno abbia ragione, ma neanche torto: abbiamo capito le ragioni di tutti, e possiamo sicuramente trovarci più d’accordo con l’una o con l’altra visione delle cose, però comprendiamo anche gli altri, perché, insomma, dal loro punto di vista, con la loro storia personale, forse, in fondo. È un processo affascinante, quello di leggere e trovarsi man mano a perdonare il POV di turno. Come ho detto, un percorso lastricato di grande rispetto, senza accuse, senza risposte, senza assoluti, ma solo molto garbo e delicatezza, molta capacità di capire l’animo umano, e una sensazione di accettazione, di comprensione. Un romanzo in scala di grigi che ha saputo fotografare la realtà della vita stessa, senza giudicarla, ma accogliendola e basta.

Poi, ovvio, Mia e Izzy sono rimaste comunque le mie preferite.

Non ho letto il precedente dell’autrice, Quello che non ti ho mai detto, ma ho intenzione di farlo. Invece, vedo che Amazon lo accosta anche a Eleanor Oliphant sta benissimo – è vero che il genere è molto simile ma no, dio no. No.

Avete letto questo di Celeste Ng o il suo romanzo d’esordio? E se avete letto entrambi, si somigliano, o rischio una delusione?

Pubblicato da Ro

Classe 1984, insegnante di scuola primaria full-time, editor free-lance e teatrante per passione. Laureata in Scienze della Formazione Primaria nel 2015, attualmente iscritta a un Master in Editoria. Autismo e ADHD rendono la vita più interessante, la libertà fuori dalle convenzioni la rende degna di essere vissuta.

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